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La parola “terremoto”, viene dal latino terrae motu(m), “movimento della terra”.
Un evento repentino, che si propaga e scuote dalle fondamenta.

Come la terra, anche noi siamo in perenne movimento. Come le masse rocciose accumulano energia fino a un punto di rottura, le cause e gli effetti delle azioni quotidiane determinano l’andamento della nostra esistenza.

Non vi è una gran differenza tra una catastrofe collettiva e una personale. Simili sono le fasi e le conseguenze.

Nella filosofia giapponese il fluire spontaneo del tempo verso accadimenti inevitabili è un processo necessario, che conduce alla scoperta della vera bellezza, quella delle cose transitorie e instabili. La pienezza dell’esistenza deriva dall’accettazione della sua impermanenza.

Nonostante i terremoti della vita siano molteplici, improvvisi e distruttivi, siamo istintivamente portati a sopravvivere, a vedere il bianco di una pagina vuota come un incentivo a riempirla e a seguire quel filo che conduce nell’unica direzione possibile: avanti.

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